Nello scorso articolo abbiamo parlato di come le radio devono diventare cross mediali per trovare nuovi mercati, oggi invece parliamo del più tradizionale dei mercati: la pubblicità. Capita sempre più spesso di ascoltare all’interno di cluster pubblicitari, soprattutto sull’emittenza locale, spot discutibili per qualità audio o per produzione. Questo accade perchè, pensando al risparmio, non si fanno realizzare gli spot a professionisti del settore.
Si fa il terribile errore di pensare che l’importante sia trasmettere il messaggio pubblicitario senza curarne l'”aspetto“, nulla di più falso.
Mandare in onda “bella” pubblicità è importante esattamente quanto un bel jingle o una bella voce; proviamo a capire insieme il perchè.
Se si analizza per quanto tempo la pubblicità va in onda in un’ora, ci si accorge che siamo nell’ordine del quarto d’ora o poco meno, ed equivale al tempo di circa 4 canzoni o addirittura al tempo massimo che ha uno speaker in un’ora per fare i suoi interventi. Un quarto d’ora è anche l’unità di misura che si usa per la rilevazione degli ascolti di una radio, insomma è un tempo importantissimo per un’emittente radiofonica; e quindi anche il tempo della pubblicità va curato al meglio.
Come ho anticipato nel titolo, mandare in onda dei bei promo pubblicitari premia la radio in termine di qualità estetica, se così possiamo definirla, ma premia soprattutto l’investitore che riuscirà ad ottenere una penetrazione maggiore nei confronti degli ascoltatori, ottimizzando il suo investimento. Questo meccanismo innesca un processo di continuità lavorativa tra le parti che non può che giovare alle casse sempre più vuote di molte radio locali.
Ma chi deve chiedere e pretendere questa qualità? A mio avviso, in prima battuta, deve essere sempre la radio, perchè non tutti i clienti hanno un ufficio marketing e una produzione che ne curi la pubblicità. La radio si deve preoccupare di avviare collaborazioni con studi di produzione con all’interno dei professionisti, che siano essi dei copy o voci. A questo punto però la domanda nasce spontanea, perchè questo non accade nella totalità dei casi? La risposta, come anticipavo nelle righe precedenti, è la solita: i soldi.
Naturalmente uno spot prodotto da professiosti ha un suo impegno economico, ma sta sempre alla radio far capire al cliente quanto sia importante avere una pubblicità mirata e ben realizzata. Quello che sta accadendo, invece, è che gli uffici pubblicità per attirare clienti regalino o vendano a prezzi stracciati la realizzazione del spot, dovendo cosi poi affidarsi a strutture che producono spot per qualche decina di euro, con i risultati che tutti noi conosciamo.
Occorre formare gli uffici commerciali affinchè la loro missione non sia semplicemente quella di vendere spazi pubblicitari, ma quella di vendere pubblicità.